Percorso (Gmap)
Prima tappa: Piazza Cairoli
La passeggiata di oggi parte da Piazza Cairoli che attualmente ospita due strutture del prossimo Expo. Sono due strutture gemelle in metallo e vetro.
Seconda tappa: La Torta degli Sposi
Proprio davanti al Castello Sforzesco troviamo la famosa fontana che i milanesi hanno battezzato "torta degli sposi".
La storia di questa fontana è molto travagliata. Fu costruita nel 1936 in occasione della visita di Mussolini che si incontrava con i reduci della guerra d’Abissinia, essa riscosse tanto successo che da provvisoria divenne definitiva nel 1939. Fu smontana nel 1959 a causa dei lavori della metropolitana. Rimase dimenticata in un magazzino finchè, nel 1999, su progetto del Comune di Milano, ne venne costruita una nuova ad immagine della precedente. Nel 2014 è stato fatto un lavoro di intervento conservativo per ripulire la vasca e sostituire gli elementi danneggiati. E' stato anche completamente rifatto l'impianto di illuminazione utilizzando tecnologia Led.
Terza tappa: il Castello Sforzesco
Ecco uno dei punti più noti della città: il Castello Sforzesco.
Esso fu costruito nel XV secolo da Francesco Sforza sui resti di una precedente fortificazione risalente al XIV
secolo nota come Castrum Porte Jovis (Castello di porta Giovia o Zobia), e nei secoli ha subito notevoli trasformazioni.
Nel 1800 Napoleone ne ordinò la totale demolizione: essa venne realizzata a partire dal 1801, solo in parte per
le torri laterali e in toto per i bastioni spagnoli, esterni al palazzo
sforzesco, di fronte alla popolazione esultante. Al suo posto avrebbe dovuto sorgere il grandioso Foro Buonaparte: una piazza circolare di circa 570 metri di diametro, circondata da una
sterminata serie di edifici pubblici di forme monumentali. Respinto il progetto perchè troppo costoso, venne ripreso un secondo progetto, presentato dal Canonica, che limitava
l'intervento alla sola parte rivolta verso via Dante (che porta comunque il
nome dell'ambizioso progetto: Foro Bonaparte) mentre la vasta area retrostante
venne adibita a piazza d'armi, coronata, anni più tardi, dall'Arco della Pace,
opera del Cagnola, a quel tempo dedicato a Napoleone.
Quando nel 1859 Milano è definitivamente in mano sabauda e
dal 1861 parte del Regno d'Italia la popolazione invade il castello, derubando
e saccheggiando in segno di rivalsa.
Circa 20 anni dopo il castello fu oggetto di dibattito: molti milanesi
proposero di abbatterlo per dimenticare i secoli di giogo militare e
soprattutto per costruire un quartiere residenziale estremamente
lucroso. Tuttavia prevalse la cultura storica ed il Castello venne restaurato in stile storicista da Luca Beltrami tra il 1891
e il 1905, quando venne inaugurata la Torre del Filarete, ricostruita in
base a disegni del XVI secolo.
Torre del Filarete |
la giunzione tra le vecchie mura e la Torre del Filarete |
Ora il Castello Sforzesco è sede di importanti istituzioni culturali e meta turistica. È
uno dei più grandi castelli d'Europa.
Nella Piazza D'armi del Castello troviamo la statua di Giovanni Nepumoceno.
San Giovanni Nepomuceno era nato in Boemia, appunto a Nepomuk, intorno al 1340: sacerdote, laureato a Padova, era stato canonico del duomo di Praga, vicario dell' arcivescovo ed era stato fatto uccidere, annegato nella Moldava, dal re Venceslao IV. A causa del suo martirio, divenne il partono delle persone in pericolo di annegamento. Questo monumento era posto originariamente presso uno dei ponti sui navigli, all'incrocio tra via Francesco Sforza e corso di Porta Romana. Con la copertura dei navigli venne trasportato qui. I milanesi, che faticavano a ricordare il nome del Santo, lo ribattezzarono "Giovanni nè più nè meno".
Giovanni Nepumoceno |
San Giovanni Nepomuceno era nato in Boemia, appunto a Nepomuk, intorno al 1340: sacerdote, laureato a Padova, era stato canonico del duomo di Praga, vicario dell' arcivescovo ed era stato fatto uccidere, annegato nella Moldava, dal re Venceslao IV. A causa del suo martirio, divenne il partono delle persone in pericolo di annegamento. Questo monumento era posto originariamente presso uno dei ponti sui navigli, all'incrocio tra via Francesco Sforza e corso di Porta Romana. Con la copertura dei navigli venne trasportato qui. I milanesi, che faticavano a ricordare il nome del Santo, lo ribattezzarono "Giovanni nè più nè meno".
la Piazza D'Armi del castello |
la Torre di Bona |
Un ponte levatoio che attraversa il fossato morto consente l'accesso alla Rocchetta: era la parte del castello più inespugnabile nella quale gli Sforza si
rifugiavano in caso di attacco.
È costituita da una corte quadrata, con quattro lati dell'altezza di cinque piani. Originariamente aveva un solo ingresso (il ponte levatoio), lo stretto passaggio verso la corte ducale fu aperto solo successivamente.
Attraverso questo passaggio si arriva alla Corte Ducale dove si trovavano gli appartamenti dei Duchi.
Essa fu edificata e decorata nella seconda metà del Quattrocento
principalmente ad opera di Galeazzo Maria Sforza, che qui venne a
risiedere a seguito del suo matrimonio con Bona nel 1468 fino alla sua
morte. La parete di fondo è occupata dal cosiddetto Portico dell'Elefante,
un armonioso porticato retto da colonne in pietra che ospita uno
sbiadito affresco raffigurante animali esotici fra cui un leone e,
appunto, un elefante.
Uscendo infine dal castello verso la Piazza del Cannone si può accedere al belvedere che offre una bellissima prospettiva sul parco fino all'Arco della Pace.
il cortile della Rocchetta |
la Raza Viscontea |
È costituita da una corte quadrata, con quattro lati dell'altezza di cinque piani. Originariamente aveva un solo ingresso (il ponte levatoio), lo stretto passaggio verso la corte ducale fu aperto solo successivamente.
Attraverso questo passaggio si arriva alla Corte Ducale dove si trovavano gli appartamenti dei Duchi.
La Corte Ducale |
L'affresco dell'elefante |
Panorama dal belvedere in Piazza del Cannone |
Quarta tappa: il Parco Sempione
Il Parco Sempione è una zona verde della città di Milano.
Realizzato a fine Ottocento sull'area già occupata dalla piazza d'armi, occupa
un'area di 386.000 m².
Il nome deriva dal corso Sempione, il monumentale asse
stradale realizzato in epoca napoleonica sul tracciato della storica via del
Seprio, con la nuova porta Sempione erede dell'antica porta Giovia.
Nel parco ci sono molti luoghi caratteristici. Il primo sul percorso è la palazzina Liberty dell'Acquario Civico.
L'Acquario Civico di Milano fu istituito nel 1906,
nell'ambito dell'Esposizione Internazionale di Milano ed è l'unico padiglione
costruito nel parco Sempione a non essere smantellato una volta conclusosi
l'evento. È il terzo acquario più antico d'Europa.
Dietro l'Acquario sorge un altro edificio famosissimo: l'Arena Civica. L'arena civica Gianni Brera (prima del 2002
semplicemente Arena Civica) di Milano, opera dell'architetto neoclassico Luigi
Canonica, è un impianto sportivo polifunzionale inaugurato il 18 agosto 1807.
Davanti all'Arena troviamo una delle ultime tre fontane "dell'acqua marcia" rimaste a Milano, l'unica funzionante.
Costruita tra il 1925 ed il 1928 dall’Arch. Ing. Amorosi, questa fontana
godeva, in passato, del titolo di “toccasana per la salute”, grazie
alle proprietà delle sue acque solforose che, nonostante l’acre odore,
sembravano avere effetti benefici sulla salute. Effettivamente documenti scientifici degli archivi del
Comune dimostrano che l’acqua era ricca di minerali tra cui manganese e
zolfo, ma dal 2000, con i nuovi standard sanitari, l’acqua è stata
dichiarata “non potabile”.
Proseguendo per il parco si arriva al laghetto artificiale ricco di rocce e cascatelle.
Qui si trova il famoso Ponte delle Sirenette, un tempo sul naviglio in via San
Damiano (oggi Visconti di Modrone) e risparmiato in occasione della copertura
della Cerchia nel 1930.
Era il primo ponte metallico costruito in Italia: lo avevano inaugurato
il 23 giugno 1842 e il disegno era dell' architetto Francesco Tettamanti
il quale, per abbellire l' opera, aveva fatto fondere nella ghisa le
nostre quattro Sirenette. Per questa loro origine i milanesi le avevano presto chiamate "sorelle Ghisini".
Percorrendo i viali del parco si arriva al monumento equeste a Napoleone III (arch. Francesco Barzaghi, 1881), sul basamento un bassorilievo che rappresenta la battaglia di Magenta.
La "collinetta" su cui sorge questo monumento e anche una biblioteca è conosciuto come Monte Tordo, in assonanza al più famoso Monte Merlo dei Giardini Pubblici.
la salita sul Monte Tordo |
Quinta tappa: Piazza Sempione
In questa piazza si trova il celeberrimo Arco della Pace. Si tratta di un arco trionfale facente parte della antica Porta
Sempione.L'opera venne progettata da Luigi Cagnola. I lavori
iniziarono nel 1807, vennero diretti dallo stesso Cagnola. L'8 giugno 1859, quattro giorni dopo la vittoria di Magenta,
vi fecero il loro ingresso trionfale in Milano Napoleone III e Vittorio
Emanuele II, fra le acclamazioni della folla.
L'Arco della pace, dietro è visibile la Torre Isozaki |
Soprastano l'arco cinque sculture in bonzo: una sestiga con Minerva e quattro Vittorie a cavallo. La posizione dei cavalli che trainano il carro della pace è stata
modificata dagli Asburgo. Per farsi beffa dei francesi, i cavalli sono
stati ruotati di 180 gradi affinché il fondoschiena fosse orientato
verso la Francia.
Sesta tappa: Torre Branca
Rientrando nel parco in direzione del castello troviamo la Torre Littoria, oggi Torre Branca. E' una costruzione in acciaio alta 108,60 metri (l'ottava per altezza in città). Fu progettata da Cesare Chiodi e Giò Ponti, realizzata nel 1933 ed inaugurata lo stesso anno in occasione della V Triennale di Milano come Torre Littoria. Fu chiusa alle visite nel 1972. Nel 2002 la torre è tornata visitabile dopo un'importante ristrutturazione voluta dalla società
Branca, come ristorante-bar. Oggi la torre è utilizzata unicamente a scopo
panoramico.
Settima tappa: Palazzo dell'Arte
Il Palazzo dell'Arte è l'edificio, sito in viale Emilio
Alemagna 6 (all'epoca viale Italia), che ospita la Triennale di Milano; è stato
realizzato dall'architetto Giovanni Muzio nel 1933. Nel giardino del palazzo troviamo la scultura Bagni Misteriosi di Giorgio De Chirico.
Palazzo dell'Arte |
I Bagni Misteriosi |
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