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giovedì 7 giugno 2018

Stephen Hawking e i viaggiatori del tempo

Il 14 marzo 2018 è deceduto uno dei più grandi scienziati moderni, Stephen Hawking, ed i funerali si sono svolti il 31 marzo all'Università di Cambridge.

Il prossimo 15 giugno, però, si terrà la cerimonia di inumazione delle sue ceneri nell'Abbazia di Westminster a Londra, vicino a quelle di Charles Darwin e Isaac Newton. 

La cerimonia verrà officiata dai suoi amici e familiari. I tre figli dello scienziato, però, hanno deciso di riservare un migliaio di posti agli ammiratori che vorranno assistere, estraendo i nomi tra chi ne faccia domanda sul sito della Stephen Hawking Foundation (c'è tempo fino al 15 maggio).

Chi è interessato deve inserire nel sistema la propria data di nascita... ed è su questo passaggio che i più attenti hanno notato qualcosa di strano. Tra le varie date possibili ci sono anche quelle comprese tra il 1 gennaio 2019 e il 31 dicembre 2038: anche chi nascerà tra 20 anni è il benvenuto.
 
La fondazione in onore del fisico, interpellata a riguardo, ha chiarito che non si tratta di un errore, quanto piuttosto di un tributo ad Hawking, che sul viaggio del tempo aveva ragionato (e scherzato) in passato.

Il 28 giugno 2009, infatti, il fisico, a caccia di prove sulla possibilità di viaggiare a ritroso nel tempo, aveva tenuto un party per chi viene dal futuro in un'aula dell'Università di Cambridge, con tanto di palloncini e champagne. Naturalmente, gli inviti erano stati stampati tempo dopo la fine della festa, per essere certi che solo gli abitanti del futuro, letto l'invito, potessero presentarsi. 

Non era arrivato nessuno e Hawking aveva raccontato che, sebbene la Teoria della Relatività generale di A. Einstein offrisse la possibilità di curvare lo spazio-tempo al punto di tornare nel passato, tale curvatura avrebbe attivato un lampo di radiazioni tale da incenerire l'astronave degli incauti viaggiatori e forse lo stesso spazio-tempo!

A dispetto dei timori di Hawking e nonostante i risultati dell'esperimento, i familiari di Hawking hanno voluto lasciarsi aperta questa possibilità. Perché, hanno spiegato alla BBC, «tutto è possibile, finché non si prova il contrario». Se non viene nessuno, andrà tutto bene.



mercoledì 6 giugno 2018

Piazza del Plebiscito a Napoli




Decisamente fuori portata per una passeggiata in pausa pranzo!
Però recentemente sono stata a Napoli e l'ho trovata una città stupenda. Per questo vorrei raccontare qualcuno dei posti che mi hanno stupito e affascinato.

E poi la pasua pranzo la fanno anche a Napoli!

Piazza del Plebiscito (già Largo di Palazzo o Foro Regio), è ubicata ai piedi della collina di Pizzofalcone,  nel centro storico di Napoli, tra il lungomare e via Toledo; con una superficie di circa 25 000 metri quadrati la piazza si presenta come una delle più grandi della città e d'Italia e per questo è quella più utilizzata per le grandi manifestazioni.

La storia di questa piazza inizia con la coostruzione del Palazzo Reale di Napoli, ad opera di Domenico Fontana. Fu sua la scelta di aprire il palazzo non verso la "strada Toledana" ma sullo slargo, opportunamente livellato. Una volta terminato il palazzo, lo slargo prese il nome di Largo di Palazzo e divenne il centro vitale della città. 

Non ci fu un vero progetto della piazza fino all'Ottocento: in epoca napoleonica, il re Gioacchino Murat volle sostituire lo slargo irregolare con una piazza geometricamente ben definita. Nel 1809 così ebbero inizio i lavori per il "Foro Gioacchino". 
I lavori proseguirono fino al 1815, quando furono bruscamente interrotti dal re Ferdinando IV in piena Restaurazione. 
Il progetto venne modificato in un "Foro Ferdinandeo" con la realizzazione di una nuova chiesa cristiana dedicata a San franceso di Paola: come voto del sovrano nei confronti del santo che aveva interceduto affinchè si restaurasse la monarchia borbonica.

Della nuova fabbrica si occupò l'architetto luganese Pietro Bianchi che pose anche, al termine dell'emiciclo, due statue equesti, realizzate dal Canova: Carlo e Ferdinando di Borbone. 
La Piazza Ferdinandea, o di San Francesco di Paola, venne solennemente inaugurata nel 1846.

Il nome attuale della piazza venne scelto dopo che il plebiscito del 21 ottobre 1860 decrretò l'annessione del Regno delle due Sicilie al Regno di Sardegna.

Nel 1885 venne collocata al centro della Piazza una fontana monumentale. realizzata da Federico Travaglini, per l'inaugurazione del nuovo acquefdotto del Serino. Successivamente smontata, la fontana tornò nella piazza per il centenario di quella inaugurazione, e poi fu di nuovo smontata. Dal 1994, in occasione del vertice del G7, la piazza è diventata pedonale.



 
1. Basilica reale pontifica di San Francesco di Paola
2. statua equestre di Ferdinando I
3. statua equstre di Carlo III
4. Palazzo della Prefettura
5. Palazzo Salerno
6. Palazzo Reale di Napoli

Collegata alla piazza c'è una curiosa leggenda.....

Non è insolito vedere delle persone che camminano ad occhi chiusi aggirandosi per la piazza...si tratta di una tradizionale sfida: attraversare la piazza ad occhi chiusi, o bendati, verso la chiesa di San Francesco di Paola, passando in mezzo alle statue equestri.
L'impresa è quasi impossibile e moltissimi si ritrovano davanti al Gran Caffè Gambrinus o, all'opposto, in via Cesario Console.



Ma perché è così difficile? Narra la leggenda che la regina Margherita concedesse, una volta al mese, ad uno dei suoi prigionieri, di avere salva la vita a patto però di superare la prova: partire dalla porta di Palazzo Reale e, bendato, passare tra le due statue equestri della piazza. Nessun prigioniero superò mai questa prova e la maledizione della sovrana incombe ancora! 

Più prosaicamente, quando siamo bendati ci affidiamo agli altri sensi  per camminare e, in uno spazio aperto molto ampio, col selciato irregolare e pendente, è quasi impossibile procedere in linea retta!
Anche io mi sono cimentata nell'impresa!! 
panoramica della piazza

la facciata di Palazzo Reale

Ferdinando I

Carlo III




giovedì 26 aprile 2018

Villa Faccanoni Romeo


A dua passi da Citylife, in via Buonarroti n.48, si trova una perla del liberty milanese. Si tratta di Villa Faccanoni Romeo

L'edificio, originariamente noto come Villa Faccanoni, è opera dell'architetto Giuseppe Sommaruga (1911, 1913). Nel 1919 diventò Villa Romeo-Faccanoni in seguito all'acquisto da parte di Nicola Romeo, celebre imprenditore dell'auto e creatore dell'Alfa Romeo.
La palazzina, che comprende più di 30 locali su tre piani, una grande poertineria e un giardino, faceva parte di un trittico del Sommaruga in zona fiera campionaria: la palazzina Galimberti (via Buonarroti), la palazzina Salmoiraghi (via Raffaello Sanzio) e villa Faccanoni, appunto.
La portineria






Le bellissime decorazioni in ferro battuto di Alessandro Mazzuccotelli






la portineria



Nel 1914 la villa venne arricchita con due sculture di nudi femminili, opera di Ernesto Bazzaro: le allegorie della Pace e dell'Industria. Le statue erano originariamente collocate in Porta Venezia, sul portone di Palazzo Castiglioni: quest'ultimo, costruito nel 1903, venne soprannominato "Cà di Ciapp" proprio a causa delle due statue che avevano destato scandalo e per questo Ermenegildo Castiglioni le fece poi smantellare.

le due statue controverse: sono le allegorie della pace e dell'industria


Dal 1949 la villa ospita una clinica privata: la clinica Columbus gestita dalle Suore Missionarie del Sacro Cuore. Il nome deriva dal "Columbus Hospital" fondato a New York da Francesca Cabrini nel 1894 per soccorrere gli emigrati italiani.